Maria Musik
- 25/11/2014 19:27:00
[ leggi altri commenti di Maria Musik » ]
Condivido lamore per Trilussa ma, ahimè, tutto si può dire meno che scrivesse senza pensarci troppo, in libertà. Trilussa italianizzò ed "imborghesì" il dialetto più "popolano", studiando la lingua (intendendo sia il dialetto che litaliano) e, sempre in un crescendo di stile, compose madrigali e sonetti che brillavano per la metrica. Quanto al pensare... data la sua satira storico-politica (vedi anche le favole ispirate ai latini) e la sua capacità di mettere in ridicolo i difetti pubblici e privati ma senza mai pestare i piedi del potere tanto violentemente da correre rischi, direi che pensava e molto. Dalle fonti sappiamo, inoltre, che studiava: si prendeva "pause di riflessione" per farlo. F requentò ed animò i salotti bene e non si limitò allambiente romano, visto che fece il suo ingresso anche in quello mittelèuropeo. Fu un grande... quindi, Alessandro, ti sei scelto un mentore più che altolocato. ;-)
|
Sara Cristofori
- 25/11/2014 18:44:00
[ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]
grande Trilussa!
Pe conto mio la favola più corta è quella che se chiama Gioventù: perché... cera una vorta... e adesso non cè più.
E la più lunga? E quella de la Vita: la sento raccontà da che sto ar monno, e un giorno, forse, cascherò dar sonno prima che sia finita...
|